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I castighi

“Vedi quello che Mi hanno fatto? Come tu dici che non vuoi che castighi le creature? [I castighi] sono necessari per umiliarle e non farle imbaldanzire di più.”
(Gesù a Luisa Piccarreta, Luisa Piccarreta – Libro di Cielo – Volume 2 – 16 giugno 1899)

Facciamo così: usciamo insieme di nuovo in mezzo alle genti e quelli che ve- diamo che sono necessari di punire per le tante nefande azioni – almeno, chi sa [che] sotto il flagello si arrendessero! – e chi tu vuoi [che Io punisca]; e quelli che sono meno necessari a punire e che tu non vuoi, Io li risparmierò”.
(Gesù a Luisa Piccarreta, Luisa Piccarreta – Libro di Cielo – Volume 2 – 17 giugno 1899)

“Sono tante le iniquità che s’innalzano dalla terra al Cie- lo, che se mancasse per un quarto d’ora la preghiera ed anime che stesserò vittime innanzi a Me, Io farei uscire fuoco dalla terra ed inonderei le genti”.
[…] “Vedi quante grazie dovevo versare sulle creature, ma perché non trovo corrispondenza sono costretto a ritenerle in Me, anzi me le fanno cambiare in castigo. Bada tu, o figlia mia, a corrispondermi alle tante grazie che sto versando in te, ché la corrispondenza è la porta aperta per farmi entrare nel cuore ed ivi formare la mia abitazione. La corrispondenza è come quella buona accoglienza, quella stima che si usa a quelle persone quando vengono a far visite, in modo che, attirate da quel rispetto, da quelle maniere di affabilità che si usa con loro, sono costrette a venire altre volte e giungono a non sapersene distaccare. Il tutto sta nel corrispondermi; ed a misura che Mi corrispondono e trattano loro in terra, Io Mi [com]porterò con loro in Cielo: facendo loro trovare le porte aperte, inviterò tutta la Corte Celeste ad accoglierli e li collocherò nel più sublime trono; ma sarà tutto al contrario per chi non Mi corrisponde”.
(Gesù a Luisa Piccarreta, Luisa Piccarreta – Libro di Cielo – Volume 2 – 2 agosto 1899)

“La mia Giustizia è lungamente trattenuta e con ragione vuole vendicarsi contro le creature, mentre loro hanno ardito di distruggere in loro ogni giustizia. Ah, sì, niente di giusto trovo nell’uomo! Si è tutto contraffatto: nelle parole, nelle opere e nei passi, tutto è inganno, tutto è frode, tutto è ingiusto; sicché penetrando nel cuore, interno ed esterno, non è altro che una sentina di vizi. Povero uomo, come ti sei ridotto!”
Mentre così diceva, la bacchetta che teneva in mano la dimenava in atto di ferire l’uomo. Io Gli ho detto: “Signore, che fai?” E Lui: “Non temere; vedi questa palla di fuoco che farà fuoco? E[ssa] non colpirà che i cattivi, i buoni non ne riceveranno nocumento”.
Ed io ho soggiunto: “Ah, Signore! chi è buono? Tutti siamo cattivi! Vi prego di non guardare a noi, ma alla vostra infinita Misericordia, e così resterete placato per tutti”.
Dopo ciò ha soggiunto: “Figlia della Giustizia è la Verità. Come sono Io Verità eterna che non inganno né Mi possono ingannare, così l’anima che possiede la giustizia fa rilucere in tutte le sue azioni la verità; quindi, conoscendo per esperienza la vera luce della verità, se qualcuno vuole ingannarla, alla mancanza di quella luce che avverte in sé, subito conosce l’inganno; onde avviene che con questa luce della verità non inganna sé stessa né il prossimo, né può ricevere inganno.
Frutto che produce questa giustizia e questa verità, è la semplicità. Un’altra qualità dell’Essere mio [è] l’Essere semplice, tanto che penetro ovunque; non ci è cosa che possa opporsi a farmi[ci] penetrare dentro: penetro nel Cielo e negli abissi, nel bene e nel male; ma l’Essere mio semplicissimo, penetrando anche nel male non s’imbratta, anzi non ne riceve il minimo adombramento. Così l’anima, con la giustizia e con la verità, raccogliendo in sé questo bel frutto della semplicità, penetra nel Cielo, s’introduce nei cuori per condurli a Me, penetra in tutto ciò che è bene e, trovandosi coi peccatori, a vedere il male che fanno non resta imbrattata, perché, essendo sem- plice, subito si sbriga, senza ricevere nocumento alcuno. È tanto bella la semplicità, che il mio Cuore resta ferito ad un so- lo sguardo d’un’anima semplice; [essa] è di ammirazione agli Angeli e agli uomini”.
(Gesù a Luisa Piccarreta, Luisa Piccarreta – Libro di Cielo – Volume 2 – 10 agosto 1899)


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