Descrizione di Dio

Ora, mentre mi trovo fuori di me stessa e trovandomi nell’alto dei cieli, ora, mi è parso di vedere Dio dentro d’una luce e Lui stesso pareva anche luce; ed in questa luce si trovava bellezza, fortezza, sapienza, immensità, altezza, profondità senza termini e confini; sicché pur nell’aria che respiriamo vi è Dio stesso che si respira; sicché ognuno Lo può fare come vita propria, come Lo è infatti. Sicché nessuna cosa Gli sfugge e nessuna Lo può sfuggire. Questa luce pare che sia tutta voce e senza che parla, tutta operante mentre sempre riposa; si trova dappertutto, senza niente ingombrare; e mentre si trova dappertutto tiene anche il suo centro. Oh, Dio, quanto sei incomprensibile! Ti veggo, Ti sento, sei la mia Vita, Ti restringi in me, mentre resti sempre immenso e niente perdi di Te, eppure, mi sento balbuziente e mi pare di non saperne dire nulla.
Per potermi spiegare meglio secondo il nostro umano linguaggio, dico che veggo un’ombra di Dio in tutto il creato; perché in tutto il creato, dove ha gettato l’ombra della sua bellezza, dove i suoi profumi, dove la sua luce; come nel sole, dove io veggo un’ombra speciale di Dio; lo veggo come adombrato in questo pianeta, come re di tutti gli altri pianeti. Che cosa è il sole? Non è altro che un globo di fuoco; uno è il globo, ma molti sono i raggi, di tal [modo] che noi possiamo comprendere facilmente: il globo, Iddio, dai raggi, gl’immensi attributi di Dio.
Secondo: il sole è fuoco, ma insieme è luce ed è calore; quindi la Santissima Trinità [è] adombrata nel sole: il fuoco è il Padre, la luce è il Figlio, il calore è lo Spirito Santo. Ma [come] uno è il sole e come non si può dividere il fuoco dalla luce e dal calore, così una è la potenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che fra Loro non si possono realmente separare. E come il fuoco nello stesso istante produce la luce ed il calore, sicché non si può concepire il fuoco senza concepirsi anche la luce ed il calore, così non si può concepire il Padre prima del Figlio e dello Spirito Santo; e così, vicendevolmente hanno tutti e Tre lo stesso principio eterno.
Aggiungo che, [come] la luce del sole si spande ovunque, così Iddio, con la sua immensità dovunque penetra; però ricordiamoci che questo non è che un’ombra, perché il sole non giungerebbe dove non può penetrare con la sua luce, ma Dio penetra dovunque; è Spirito purissimo Iddio e noi Lo possiamo raffigurare nel sole che fa penetrare i suoi raggi dovunque, senza che nessuno li possa prendere fra mani. [Di] più, Dio guarda tutto, le iniquità, le nefandezze degli uomini e Lui resta sempre quello che è: puro, santo, immacolato. Ombra di Dio è il sole, che manda la sua luce sulle immondezze e resta immacolato; nel fuoco spande la sua luce e non si arde; nel mare, nei fiumi e non si affoga; dà luce a tutti, feconda tutto, dà vita a tutto col suo calore e non ammiserisce di luce, né niente perde del suo calore; e, molto più, mentre fa tanto bene a tutti, lui di nessuno fa bisogno e resta sempre quello che è: maestoso, risplendente, senza mai mutarsi. Oh, come si ravvisano bene nel sole le Qualità divine! Con la sua immensità si trova nel fuoco e non si arde, nel mare e non si affoga, sotto dei nostri passi e non [lo] si calpesta; dà a tutti e non ammiserisce e di nessuno fa bisogno; guarda tutto, anzi è tutt’occhio e non c’è cosa che non sente, è a giorno d’ogni fibra del nostro cuore, d’ogni pensiero della nostra mente. Ed essendo spirito purissimo non ha né orecchie né occhi e per qualunque successo non mai si muta. Il sole, investendo il mondo con la sua luce non si affatica; così Iddio, dando vita a tutti, aiutando e reggendo il mondo, non si affatica.
Per non godere più, l’uomo, la luce del sole ed i suoi benefici influssi, può nascondersi, può mettere ripari, ma al sole nulla gli fa, [il sole] rimane quello che è, il male cadrà tutto sopra dell’uomo. Così, il peccatore, col peccato può allontanarsi da Dio e non più godere i suoi benefici influssi, ma a Dio nulla Gli fa, il male è tutto suo.
Anche la rotondità del sole mi simboleggia l’eternità di Dio che non ha né principio né fine. La stessa luce penetrante del sole, che nessuno può restringere nel suo occhio e che, se [alcuno] volesse fissarlo nel suo pieno meriggio resterebbe abbagliato, e se il sole si volesse avvicinare all’uomo, l’uomo ne resterebbe incenerito, così del Sole Divino: nessuna mente creata può restringerlo nella sua piccola mente per comprenderlo in tutto quello che È; e se volesse sforzarsi ne resterebbe abbagliata e confusa; e se questo Sole Divino volesse sfoggiare tutto il suo amore, facendolo sentire [all’uomo] mentre è in carne mortale, l’uomo ne resterebbe incenerito. Onde, [Dio] ha gettato un’ombra di Sé e delle sue perfezioni su tutto il creato, sicché pare Lo vediamo e tocchiamo e ne restiamo toccati continuamente.
(Gesù a Luisa Piccarreta, Luisa Piccarreta – Libro di Cielo – Volume 2 – 28 febbraio 1899)

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